STORICA AFFERMAZIONE DEGLI AMBIENTALISTI AL TAR Marche
Le Associazioni Ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF, hanno ottenuto al Tribunale Amministrativo delle Marche un’altra fondamentale vittoria contro la Regione Marche su molteplici aspetti del calendario venatorio regionale, riformato dai giudici in senso più restrittivo e più coerente con le indicazioni dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) e del Ministero della Transizione Ecologica.
I giudici amministrativi del TAR hanno infatti deciso di accogliere le richieste di sospensiva presentate dagli ambientalisti per la Tortora selvatica e la Pavoncella, entrambe in forte declino nel nostro Paese, alle quali d’ora in poi sarà quindi tassativamente vietata la caccia!
Hanno inoltre dimezzato il carniere dell’Allodola, anch’essa specie in forte diminuzione in tutto l’areale di distribuzione a causa della caccia indiscriminata, portandolo a 5 capi al giorno per un massimo di 25 capi annuali. Ancora troppi, ma la metà di quelli inizialmente previsti dalla Regione.
Infine il TAR ha vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di richiamo per la caccia in deroga allo Storno, escludendo quindi anche i richiami in plastica, tassidermizzati, fissi o mobili comprese le “girelle”, che invece erano stati assurdamente consentiti dalla Regione Marche! Anche questa decisione è stata presa in perfetta sintonia con il parere espresso dall’ISPRA, ed in coerenza con le finalità del prelievo in deroga. Infatti, le decisioni della Regione avrebbero finito per attirare gli Storni verso le colture protette, anziché allontanarli da esse, tradendo in questo modo lo scopo finale della Regione, che in realtà era quello di consentire ai cacciatori di sterminare sempre più esemplari della fauna selvatica e non di difendere gli uliveti ed i frutteti!
Il nostro avvocato Tommaso Rossi, dello Studio Rossi, Copparoni & partner, è riuscito quindi ancora una volta a demolire le fragili motivazioni addotte dai legali della Regione Marche e delle associazioni venatorie, ribaltando con grande lucidità e solide basi giuridiche anche un recente pronunciamento del TAR Marche e creando i presupposti per un radicale cambio di rotta nei prossimi anni. Il risultato è che migliaia e migliaia di esemplari di specie a rischio sono state salvate dal fuoco degli “amanti della natura calibro 12” ed alcuni “sistemi” di caccia, contrari alla logica e al buon senso, sono stati cancellati dal TAR Marche.
Dopo l’ennesima debacle venatoria, ci permettiamo di consigliare alla Regione Marche di ascoltare un pò di meno i consigli “interessati” delle associazioni venatorie, ormai ridotte di numero e di consenso sociale e prestare più attenzione invece alle richieste che vengono dalle Associazioni Ambientaliste, che rappresentano in questo momento le istanze della stragrande maggioranza dei cittadini, favorevoli alla tutela del nostro patrimonio faunistico e dell’ambiente.
Ancona, li 16 Settembre 2021
LAC – ENPA – LAV – LIPU – WWF
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