URBINO: IL SINDACO HA PIU’ PAURA DEI CINGHIALI CHE DEI FUCILI A PALLETTONI?

Da Lunedì 15 giugno il Comune di Urbino, ha dato il via ad un “piano operativo” per “scoraggiare” i cinghiali ad avvicinarsi al centro urbano e quindi a “terrorizzare” i cittadini, perché è risaputo quanto siano pericolosi e feroci questi animali, soprattutto nei confronti dei bambini…

Il piano è stato fortemente voluto dal Sindaco della città, che ha messo in piedi una vera e propria “Task Force”, coinvolgendo Prefettura, Regione, Provincia, Carabinieri Forestali ecc…, nei confronti di un nemico “temibile” e “insidioso”, che può nascondersi dietro ogni albero e cespuglio, ed aggredire i poveri malcapitati che si trovassero a passeggiare nella zona dei collegi universitari o che magari sono andati a trovare dei congiunti malati all’ospedale. Perché quelle sono le zone dove sono stati segnalati dei pericolosi assembramenti di questi ungulati… E vi chiederete, come faranno i nostri “eroi” a convincere i famelici cinghiali a sloggiare dalle vicinanze del centro abitato? Semplice: con i cacciatori, ovvero con gente armata di fucili a pallettoni e delle micidiali carabine che hanno una gittata di sparo anche di diverse centinaia di metri!

Il Sindaco ha infatti autorizzato la caccia in città nella forma della “girata”, in cui vengono utilizzate decine e decine di cacciatori, perché evidentemente ritiene che i cinghiali siano più pericolosi di chi imbraccia un fucile a pallettoni! E’ veramente paradossale che un primo cittadino, tra i cui compiti primari c’è proprio quello della tutela della salute e della pubblica incolumità dei suoi cittadini, scateni invece la “guerra totale” ai cinghiali fin dentro la città da lui amministrata!

Evidentemente il sindaco di Urbino ignora o fa finta di non sapere che in soli 5 mesi dell’ultima stagione di caccia 2019/2020 sono morte ben 29 persone e 67 sono rimaste ferite e di questi 7 morti e 15 feriti non erano dei cacciatori, ma persone che magari se ne stavano in pace nel proprio giardino o nella propria casa. Viceversa, non risulta in nessuna cronaca o statistica che un cinghiale o un branco di essi abbia mai aggredito una persona, né tantomeno che l’abbia sbranata o uccisa.

Quindi ci chiediamo il perché di tanto accanimento nei confronti di questi animali, che peraltro, se sono così diffusi e numerosi, lo dobbiamo proprio ai cacciatori che li hanno introdotti nel nostro territorio.

E’ chiaro come anche il sindaco di Urbino sia caduto nel solito luogo comune, ovvero più caccia = meno cinghiali, quando ormai tutti gli studi faunistici e scientifici dimostrano che è invece proprio la caccia accanita a questo ungulato che ne ha determinato la sua proliferazione sul territorio!

Perché invece, visto che i cinghiali si trovano in un centro abitato, non si sono scelti metodi ecologici o si è pensato ad allontanarli con il posizionamento di dissuasori ottici, acustici ed olfattivi nei punti di loro maggiore frequentazione, misure peraltro previste anche dalla Regione nel nuovo Piano Faunistico Venatorio? Perché affidare il compito ai “Salvatori della Patria”, ovvero alle squadre di cacciatori locali che, guarda caso, sono le uniche ad avere tutto l’interesse ad aumentare gli abbattimenti dei cinghiali, visto che poi ne rivendono la carne, traendone lauti guadagni?

Lasciamo ai cittadini di Urbino le naturali ed ovvie conclusioni…

Urbino, li 16 Giugno 2020

Danilo Baldini – Delegato LAC per le Marche
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