Liberi di Volare

Liberi di volare

Dei 25 milioni di uccelli uccisi illegalmente ogni anno nel bacino del Mediterraneo, circa 6 milioni sono abbattuti in Italia (Rapporto The Killing di BirdLife Europe, 2015).

Sono circa 40 le specie di avifauna autorizzate ad essere cacciate e 30 il numero di uccelli migratori concesso al giorno per ciascun cacciatore, al quale vanno aggiunte le specie stanziali e gli acquatici, (in Italia i cacciatori sono circa 700mila) per tutto l’arco del periodo venatorio, che attualmente ammonta a 55 giorni.

Continui però sono i tentativi di estensione temporale e le proposte di legge per la caccia in deroga ai piccoli uccelli migratori.

L’Italia è inoltre un Paese dove un gran numero di uccelli compie il proprio passaggio durante il periodo migratorio e dove è quindi possibile catturare numerosi esemplari, mettendo a rischio più specie. Esistono diversi metodi per catturare gli uccelli, con trappole a scatto o reti.

Per centinaia di anni gli uccelli sono stati catturati con reti e in grandi quantità in impianti di cattura denominati roccoli.
Dopo il 1992,con la legge quadro nazionale, quando l’uccellagione fu vietata in Italia, gli appostamenti fissi di caccia iniziarono ad avere un problema di approvvigionamento.
Il governo, invece di promuovere programmi di allevamento, concesse ai roccoli varie deroghe per continuare a catturarli  e distribuirli  gratuitamente ai cacciatori capannisti che ne facessero richiesta e visto che la legge non consentiva ai privati di uccellare, la gestione di questi impianti è diventata pubblica.

I roccoli ora sono vietati, il 23 luglio 2015 il Senato ha approvato l’articolo della legge Europea – Direttiva Uccelli 2009/147/CE – che vieta l’utilizzo delle reti per l’approvvigionamento di richiami vivi,oltre a trappole e vischio e commercializzazione per tutti gli uccelli viventi allo stato selvatico nel territorio europeo.

Le Regioni Veneto e Lombardia provano ancora tutti gli anni a riaprirli, escogitando ogni anno vari espedienti, finora ancora senza successo, grazie a nostri ricorsi.

Il roccolo è una tecnica che consiste nell’allestimento di giardini artificiali circondati da alberi dove gli uccellini vengono richiamati dal canto dei loro simili (tenuti in gabbia dai cacciatori) e dove vengono intrappolati da grandi reti, per rifornire poi i cacciatori da appostamento che sparano ai migratori dai capanni.


Non sempre l’attività venatoria all’interno di un roccolo veniva svolta in modo corretto e questo poteva comportare la morte di un grande numero di uccelli, talvolta anche appartenenti a specie protette.

LAC - Lega Abolizione Caccia

I richiami trascorrono la loro vita in gabbie piccole e sporche e vengono tenuti al buio tutto l’anno per farli cantare in autunno anziché in primavera.

“L’azione più efficace di contrasto all’illegalità venatoria – sostiene Guido de Filippo, segretario della LAC – è senza dubbio quella di controllo e sorveglianza dell’attività di caccia, che richiede tecniche sofisticate ed una formazione adeguata per riuscire a raccogliere prove delle eventuali infrazioni commesse.”

Cesena di un cacciatore capannista, ormai irriconoscibile per la terribile detenzione ahimè consentita per l’utilizzo come richiamo vivo
foto di richiami vivi sequestrati durante l’attività di vigilanza e portati a un CRAS- Centro Recupero Animali Selvatici in attesa d’essere curati, riabilitati al volo e liberati

 

LAC – Lega abolizione caccia La Lega per l’Abolizione della Caccia è stata fondata nel 1978. Promuove l’abolizione della caccia, la difesa della fauna, la conservazione ed il ripristino dell’ambiente, con iniziative giuridiche, politiche, culturali, educative, informative ed editoriali. Ha 44 sezioni in 15 Regioni italiane e la sua sede è a Milano. E’ riconosciuta come associazione ambientalista dal Ministero dell’Ambiente ed è membro dell’EFAH (European Federation Against Hunting) presente con 80.000 soci in 14 paesi europei.

DOVE SIAMO

Sede Legale:                        Via Ernesto Murolo 11  00145 Roma

 

Iscriviti alla Newsletter

LAC Lega Abolizione Caccia © 2024. All Rights Reserved.                                                   

C.F. 80177010156

IBAN: IT74 C030 6909 6061 0000 0119 336
BIC BCITITMM

oppure
Conto Corrente Postale: 31776206
torna