La LAC – Lega Abolizione Caccia delle Marche condanna senza mezzi termini la squallida iniziativa, pubblicizzata il 2 settembre sul sito “Cacciapassione”, riguardante il “PROGETTO SCUOLA”, promosso dalle “Cacciatrici della Federcaccia Marche” e presentato in occasione di una gara cinofila a Monte San Giusto.

L’iniziativa, spacciata come “didattica”, avrebbe lo scopo di approfondire la conoscenza da parte degli alunni nei confronti degli animali selvatici, in particolare delle specie acquatiche, mediante una visita guidata ad alcuni laghetti artificiali, gestiti dai cacciatori!

Chissà se le organizzatrici spiegheranno ai bambini che questi ambienti artificiali sono realizzati dai cacciatori per attirare con l’inganno gli animali, servendosi di sagome di plastica e di uccelli imprigionati a vita come richiami? Oppure che questi laghetti nascono per ingannare gli uccelli migratori che, stremati per il lunghissimo viaggio, si posano in questi luoghi di sosta in cerca di riposo e per riprendere le forze e vi trovano invece la morte per mano dei cacciatori? Ne dubitiamo! Come riteniamo che questo sia un modo alquanto subdolo di insegnare ai bambini ad “amare” ed a “rispettare” la natura!

Pretestuoso poi il fatto che questa ignobile iniziativa venga fatta proporre da un manipolo di “cacciatrici”, che rappresentano una percentuale infinitesimale del mondo venatorio, cercando in questo modo di risaltare la “sensibilità” femminile nel suo rapporto con la natura e l’ambiente. Sappiamo benissimo infatti che la sensibilità femminile nei confronti della natura e dell’ambiente è testimoniata invece dalla stragrande maggioranza di donne attiviste presenti nell’associazionismo animalista e ambientalista!

Ci chiediamo con quale spudoratezza si cerchi ancora oggi di spacciare la caccia come modo di vivere la natura con amore rispetto e sensibilità, quando invece essa ha come scopo finale il massacro di animali indifesi ed attratti con l’inganno?

Come LAC Marche riteniamo quindi che questa operazione sia solo un subdolo ed ignobile espediente per iniziare le giovani generazioni all’esercizio della caccia, un tentativo disperato di far sopravvivere questa pratica violenta e sanguinaria, vista la sua crisi ormai irreversibile, che ha portato negli ultimi 10 anni al dimezzamento del numero dei cacciatori marchigiani, sempre più anziani e con pochissimi giovani. Se veramente si vuole educare e far conoscere ai bambini la natura, allora li si portino in visita nelle oasi e nelle aree protette delle Marche, dove la caccia è vietata, gli unici luoghi dove essi possono ammirare, vivi e liberi, gli animali nel loro habitat naturale.

Chiediamo all’Ufficio Scolastico Regionale e all’USP Macerata di non autorizzare mai più tali iniziative, già presentate in passato in Provincia di Fermo e ci auguriamo che il personale docente si rifiuti di prestarsi a questo gioco e di influenzare negativamente la psiche dei minori in un momento delicato e vulnerabile della loro vita.

Ancona, 10/09/2020 Sabrina Simonetti – Delegata responsabile LAC Sez. Ascoli Piceno

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