La convivenza con orsi e lupi è possibile, e lo dimostra la storia millenaria della pastorizia, sistema di allevamento che perdura da oltre 10.000 anni.

Trento 19 agosto 2019

Le associazioni firmatarie sono esterrefatte per le esternazioni slegate dai dati oggettivi dell’assessore Giorgio Tonina. Proprio colui che, in forza del mandato ricevuto, dovrebbe (anzi deve) conoscere la realtà dei fatti di cui tratta e dovrebbe (anzi deve) tutelare i beni comuni più importanti e fragili: quell’ambiente e quella biodiversità il cui impoverimento comporta pesanti perdite in ordine alla qualità della vita.
Giorgio Tonina è assessore all’ambiente e non all’agricoltura. Taluni tra i contadini e gli allevatori, forse proprio chi fa le crociate contro orsi e lupi perché considerati dannosi e pericolosi, in realtà costituiscono il pericolo tangibile per la salute pubblica con tonnellate di pesticidi sparsi sul territorio.
La convivenza con orsi e lupi è possibile, e lo dimostra la storia millenaria della pastorizia, sistema di allevamento che perdura da oltre 10.000 anni, nonostante i sistemi di difesa fossero ben più faticosi e inefficaci di quelli odierni, e nonostante non venissero certo sovvenzionati dall’ente pubblico, come avviene attualmente, e nonostante non venissero risarciti i danni da predazione, come avviene attualmente.
Lo spopolamento della montagna non è originato dall’arrivo in Trentino di orsi e lupi, ma si è generato ben prima, con l’avvento delle grandi aziende nel fondovalle e il conseguente massiccio inurbamento. Anzi, al contrario di quanto affermato da Tonina, si assiste negli ultimi tempi ad un massiccio ritorno all’agricoltura e all’allevamento, anche grazie agli aiuti su cui possono contare in particolare giovani e donne.
Lascia basiti anche la posizione espressa in maniera intempestiva da Roberto Failoni, assessore al commercio e al turismo. Infatti l’agricoltura di montagna è fortemente legata all’industria del turismo, settore che beneficia, grazie alla presenza in Trentino di orsi e lupi, di un ritorno di pubblicità che vale svariati milioni, a fronte di poche decine di migliaia di danni imputabili ai grandi carnivori.
Il Trentino si avvantaggia (e molto!) dell’immagine di ambiente incontaminato, di territorio rispettoso della natura e della biodiversità, che ne deriva e appare facile pensare che gli alti lai lanciati da figure che dovrebbero essere al di sopra degli interessi di bottega, per il superiore interesse dell’intera cittadinanza, siano piaggeria con finalità elettoralistiche, certo ancor più urgenti oggi che il ribaltone sta modificando pesantemente gli assetti politici.
Ci chiediamo come sia noi che gli allevatori potremmo credere alle promesse degli stessi amministratori che hanno diminuito (e di molto!) il sostegno economico rivolto proprio a quelle opere di prevenzione che hanno dimostrato di funzionare (e bene!) quando vengano allestite correttamente, adeguatamente controllate e sottoposte a regolare e corretta manutenzione. Non di orsi e lupi sono le responsabilità delle problematiche che affliggono agricoltura e allevamento di montagna, bensì di chi toglie loro risorse e supporti indispensabili per far fronte alle sfide di un’economia di sistema.
A nostra opinione la gestione autonoma dei grandi carnivori sarebbe un disastro come dimostrato da quanto fatto finora.

Grazie per l’attenzione
Ivana Sandri – ENPA
Caterina Rosa Marino – LAC Trentino Alto Adige/Südtirol
Simone Stefani -LAV
Sergio Merz – LIPU
Adriano Pellegrini – PAN-EPPAA
Osvaldo Negra – WWF

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