MUNIZIONI DI PIOMBO E CACCIA INSOSTENIBILE:
STA PER APRIRSI LA PROCEDURA D’INFRAZIONE
La Commissione Europea si è espressa sul non rispetto delle Direttive EU dell’ Italia in materia di caccia, tutela dell’avifauna e piombo. Procedura di infrazione che costerà cara a tutti.
Per la Commissione europea la legge italiana non osserva la Direttiva Uccelli e il Regolamento Reach, che rispettivamente mirano a proteggere le specie di uccelli selvatici e limitare l’utilizzo dei proiettili contenenti piombo nelle zone umide.
La recente modifica delle norme italiane infatti “conferisce alle Regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, ANCHE nelle aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia è vietata“. Oltre a questo il Governo ha legiferato sull’utilizzo del piombo sulle munizioni all’interno o in prossimità di zone umide, dove possono rivelarsi nocivi per gli uccelli acquatici, l’ambiente e la salute umana senza rispettare il Regolamento Reach e le Direttive Eu.
“Sebbene l’Italia abbia modificato la legislazione nazionale, il piano nazionale da essa previsto contiene ancora disposizioni non conformi alla Direttiva Uccelli. Di conseguenza l’Italia non ha ancora modificato la propria legislazione per conformarsi al regolamento Reach“.
Il Governo infatti, per accontentare il mondo venatorio, aveva legiferato non recependo il Regolamento Europeo che vieta l’utilizzo delle munizioni al piombo in tutte le zone umide e punendo l’illecito con una misera sanzione amministrativa.
L’Italia ha due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue.
La Commissione aveva avviato la procedura di infrazione lo scorso sette febbraio. Dopo aver mancato la scadenza del 7 aprile, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva dichiarato che il governo italiano aveva chiesto una proroga di almeno un mese. Non sono seguiti aggiornamenti: l’ultimo decreto-legge pensato per chiudere diverse procedure d’infrazione (tra cui quella relativi agli impianti balneari) non conteneva misure relative alla caccia. Non solo. Il cosiddetto DL Salva Infrazioni all’esame del nostro Parlamento lascia inalterata la violazione piombo in zone umide. Anzi, contemplando che le zone umide debbano essere perimetrate e tabellate, di fatto esclude le aree umide di espansione e/o temporanee, oltre implicitamente a scoraggiare le sanzioni in zone non tabellate.