Dopo l’accordo sancito in sede di Conferenza Stato -Regioni il 12 giugno, le Regioni si sono prefissate di spartirsi le quote di abbattimento “in deroga” di due specie protette dalla normativa statale e comunitaria.
Sì a uccisione di 800.000 uccelli fra Fringuelli e Storni
Verranno uccisi , oltre alle specie già cacciabili, 800 mila uccelli delle specie Fringuello e Storno, utilizzando cifre definite da ISPRA “piccola quantità”. In particolare:
Abruzzo 19.317 Fringuelli e 8.221 Storni
Emilia Romagna 23.062 Storni
Lazio 83.792 Fringuelli e 35.660 Storni
Liguria 25.984 Fringuelli e 11.058 Storni
Lombardia 97.637 Fringuelli e 41.552 Storni
Marche 34.608 Fringuelli e 14.728 Storni
Puglia 16.256 Storni
Toscana 119.847 Fringuelli
Trento 12.829 Fringuelli
Umbria 49.795 Fringuelli e 21.192 Storni
Veneto 70.123 Fringuelli e 29.842 Storni
L’ingordo mondo venatorio, consapevole della riduzione dell’avifauna appartenente alle specie cacciabili, ha chiesto ed ottenuto da questo Governo, che non è sensibile alla difesa della Natura, la possibilità di cacciare animali protetti dalla Direttiva “Uccelli” della UE e che si stavano riprendendo in termini di conservazione, in quanto non più cacciabili in Italia da molti anni. Evidenziamo anche che il numero degli agenti deputati al controllo del rispetto dei numeri concessi alla caccia in deroga è del tutto irrisorio: senza un reale controllo il numero degli abbattimenti sarà superiore a quanto irragionevolmente concesso, apportando un ulteriore danno ambientale.
LAC metterà in campo ogni iniziativa utile al fine di difendere il patrimonio naturale, che ricordiamo, è patrimonio comune
e non deve essere il deprecabile giochino di una minoranza armata e merce di scambio elettorale.

