Vittoria storica: dopo 33 anni di inadempienza la Regione Lombardia, deve vietare con effetto immediato la caccia in 475 valichi Montani
Dopo anni di battaglie LAC alle quali si è giunti l’anno scorso con un commissariamento della Regione, il Tar (sentenza n. 1516 del 2 maggio 2025 ) ha finalmente imposto con effetto immediato al Consiglio regionale di porre sotto divieto assoluto di caccia i valichi con un raggio di 1000 m dagli stessi .
Già la sentenza a cui è seguito il commissariamento (n.852/2023) aveva definito il comportamento della Regione” del tutto disallineato e perciò elusivo.”
Il divieto assoluto di caccia sui valichi che è previsto dalla nostra legge nazionale ( L.157/92 art.21, c.3) discende dallo spirito della direttiva 2099/147/CE (direttiva “Uccelli”) che protegge le rotte di migrazione come ha anche recentemente sancito la Corte Costituzionale ( sentenza n.254/2022).
L’ente pubblico regionale per reticenza e tornaconto elettorale, ha da sempre invece posto come primo interesse da considerare e perseguire quello della tutela dei cacciatori invece della protezione della fauna selvatica ( violazione art. 1, c.2 della Legge 157/92) .
Perché è importante questa sentenza?
Perchè salva milioni di vite animali.
I valichi sono corridoi vitali per milioni di uccelli migratori che nel loro viaggio sono obbligati ad attraversare le Alpi, la Lombardia proprio per il suo posizionamento geografico, la disposizione delle valli e conformazione montuosa è riconosciuta a livello scientifico internazionale come rotta essenziale per molte specie che attraversano il Mediterraneo.

I valichi rappresentano dei “colli di bottiglia” che pongono gli uccelli in una condizione di forte vulnerabilità e ridottissime possibilità di sfuggire ai fucili dei cacciatori.
In 33 anni hanno ucciso illegalmente milioni di uccelli, per questo danno li denunciamo alla Corte dei Conti.
Senza dimenticare che questa vittoria tutela non solo milioni di animali migratori ma anche tutte le specie della tipica fauna alpina. Di queste, vogliamo ricordare l’importanza di tutelare i pochi esemplari ancora rimasti (che ancora sopravvivono in zone alpine) di specie delle quali assistiamo ad un declino di conservazione spaventoso e delle quali è inspiegabilmente consentita ancora la caccia.
Il divieto di caccia nei valichi Montani ridarà quindi ossigeno anche alle popolazioni di animali come il Gallo forcello, la Coturnice, la Pernice bianca e specie ormai rare come la lepre variabile, tanto per fare un esempio…

La Regione Lombardia è un inferno organizzato a livello legislativo per massacrare il maggior numero di uccelli migratori (deroghe, richiami vivi, eliminazione controlli, carnieri, periodi, ecc), ed è per questo che ha fatto aprire in passato ma continua anche nel presente, numerose procedure di infrazione comunitarie.
La fauna gli uccelli selvatici patrimonio di cui dobbiamo godere tutti , sono trasformati invece per pochi che uccidono per diletto, in merce di scambio elettorale: fucilate in cambio di voti. Per questo la lega e fratelli d’Italia insultano il mondo scientifico ( ISPRA) e i giudici ( Tar Lombardia) e continuano a premere, affinché il governo si inginocchi e affondi la legge nazionale sulla protezione della fauna (L.157/92), togliendo anche il divieto di caccia sui valichi. La politica promette l’ingorda e potente lobby dei cacciatori freme in attesa che i loro capricci vengano accolti.
E anche questa volta il Consiglio regionale non ha nessuna intenzione di dare attuazione alla sentenza che invece ha un “effetto immediato”, comportamento sovversivo e illecito (reato 650 c.p.) , ma si sa che i politici sono intoccabili e abituati a dire menzogne.
Gridano a un numero di valichi abnorme: abnorme è semmai che per oltre 30 anni Regione Lombardia abbia eluso l’articolo 8 della direttiva 2009/147/ CE e l’articolo 21 comma 3 della legge 157 del 1992: In realtà la superficie totale dei 475 valichi è inferiore ai 100.000 ettari poiché molti si trovano in aree già vietate alla caccia.
Dal canto nostro, come piccola ma grande associazione che da decenni fa muro e quasi sempre con successo all’enorme potere politico ed economico, continueremo a lottare: Ci aspettiamo una risposta a questo colpo andato a segno ma per adesso auguriamo agli uccelli e un autunno meno rischioso nel loro faticoso viaggio verso la sopravvivenza
Leggi la sentenza n. 407 del 21 gennaio 2025 la VI sezione del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello della Provincia di Sondrio e ribadito quanto già stabilito dal TAR Lombardia, ossia che anche nel territorio della Provincia di Sondrio vanno tutelati dall’attività venatoria tutti i valichi montani (anche confinanti con altre province) per un raggio di almeno mille metri.