MACABRO ATTO INTIMIDATORIO NEI CONFRONTI DEL DELEGATO LAC DELLE MARCHE


Un orribile atto di intimidazione è stato perpetrato in data 31 maggio ai danni di Danilo Baldini, Delegato responsabile della LAC per la Regione Marche.

E’ stata infatti fatta ritrovare, in un campo vicinissimo all’abitazione del delegato LAC, che abita nella campagna tra Cerreto d’Esi e Matelica, una carcassa di una giovane capriola con la testa mozzata!


In un primo momento si era pensato ad un “incidente”, visto che in questo periodo si svolgono le falciature del fieno e dell’erba e siccome i piccoli dei caprioli, per non farli localizzare dai predatori, vengono lasciati dalle loro madri in mezzo all’erba alta, spesso purtroppo finiscono maciullati dalle falciatrici. Ma questa ipotesi è stata subito scartata, sia perché la carcassa della povera bestiola si trovava in un punto dove non vi era stato il taglio dell’erba, sia perché le falciature nei terreni vicini erano avvenute molti giorni prima, mentre la povera capriola era stata uccisa da poche ore, visto che ancora sanguinava. Inoltre la capriola (come si vede dalla foto) non presenta nessuna altra ferita nel resto del corpo, come pure non vi sono tracce di morsicature o di strappi che potrebbero far pensare ad una predazione da parte di un lupo, anche perché in quel caso l’animale sarebbe stato sicuramente sbranato e smembrato, ed i predatori non si sarebbero limitati a mangiare la testa.


Comunque la conferma ufficiale che la decapitazione della capriola fosse opera di mano “umana” è arrivata poche ore dopo il ritrovamento da parte del Dott. Angelo Giuliani, medico veterinario, nonché responsabile scientifico ed operativo del CRAS Marche, che era stato subito allertato, insieme ai Carabinieri Forestali di Fabriano, poi intervenuti sul posto per un sopralluogo.

Peraltro, trattandosi di una femmina, è venuta meno anche l’idea che l’animale fosse stato decapitato con lo scopo di tenersi la testa come un “trofeo” di caccia visto che, a differenza del maschio, la femmina di capriolo è priva di corna.

Quindi resta solo l’ipotesi dell’atto di intimidazione o di “avvertimento” nei confronti del delegato regionale della LAC Marche, da oltre 45 anni impegnato in prima linea in difesa dell’ambiente, degli animali e contro la caccia, un attivismo civico ed operativo sul campo, che però evidentemente può aver dato fastidio a qualcuno e inevitabilmente porta a farsi tanti nemici, anche se finora ci si era sempre limitati a minacce verbali e non si era mai arrivati a questi macabri atti.

Naturalmente, non saranno certo questi atti inqualificabili e queste vili minacce a far venir meno la lotta pluridecennale del nostro delegato contro il bracconaggio e in difesa degli animali selvatici.

Infatti verrà sporta denuncia sul terribile fatto ai Carabinieri Forestali, mentre si stanno analizzando le schede di varie fototrappole, posizionate nella zona per monitorare i movimenti degli animali selvatici e che potrebbero anche aver “immortalato” l’autore o gli autori di questo orrendo rituale in stile mafioso.


Ancona, li 1 Giugno 2025 LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia Sez. Marche

DOVE SIAMO

Sede Legale:                        Via Ernesto Murolo 11  00145 Roma

 

Iscriviti alla Newsletter

LAC Lega Abolizione Caccia © 2025. All Rights Reserved.                                                   

C.F. 80177010156

IBAN: IT74 C030 6909 6061 0000 0119 336
BIC BCITITMM

oppure
Conto Corrente Postale: 31776206
torna