La mancata istituzione del Parco Nazionale di Portofino , prevista dall’art. 1, comma 1116,  della “Legge di Bilancio 2018” (n. 205/2017) è una inadempienza con molte responsabilità a tutti i livelli.

E’ mancata da parte del Ministero dell’Ambiente una iniziale reale  proposta di nuova perimetrazione, secondo il disposto della legge quadro sulle aree protette.

A ciò si è aggiunto il solito boicottaggio di miopi amministratori regionali e locali.

Probabilmente, in uno spirito di leale collaborazione tra Istituzioni, si è tentato inizialmente un coinvolgimento della Regione Liguria, anche con ruolo di tramite con gli Enti Locali, che accelerasse una intesa sulla base di uno studio preliminare Ispra sulle valenze naturalistico-ambientali del comprensorio; detto studio è stato forse formulato in modo poco dettagliato in merito all’aspetto specifico dei confini.
Ora il TAR ha accelerato la formulazione di una perpetrazione congrua su cui vanno evitati giochetti al ribasso ed ipotesi di parco-francobollo.

Resta il fatto che è palese la latitanza delle istituzioni in merito al disposto della legge statale approvata già a fine 2017 nelle norme di bilancio,  che peraltro contempla un finanziamento iniziale di 300.000 euro per l’anno 2018, nonché di un milione di euro per gli esercizi finanziari successivi; non è dato sapere quale sarà l’effettivo destino i questi fondi in assenza del vero e proprio DPR istitutivo.
Nel frattempo sono proseguite le spese ordinarie da parte della Regione per la gestione dell’Ente Parco regionale, che doveva essere già sostituito da anni; in pratica un danno erariale.

Anche l’unificazione dell’area marina protetta statale con l’area terrestre non è una gentile concessione del politico di turno, ma è già fissata nelle norme istitutive fissate dal Parlamento.

Ci si chiede inoltre come sia possibile che -attualmente- uno stesso dirigente eserciti contemporaneamente le funzioni di direttore del parco regionale di Portofino, di quello dell’Antola oltre che di quello delle Alpi Liguri (in aggiunta all’incarico dirigenziale presso la stessa Regione), in relazione ad ovvie esigenze di gestione e di efficacia dell’azione amministrativa.

E’ indispensabile concludere urgentemente questo percorso, delineando un D.P.R istitutivo  che porti all’istituzione del Parco nazionale, includendovi quantomeno tutto  il Promontorio e tutta l’ex area cornice come già individuata già nel 1986, per almeno 5.000 ettari.

 

07/08/2021

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