La Regione Marche umiliata dalla Corte Costituzionale che dichiara l’illegittimità costituzionale della L. R. n. 44/2018

E’ di pochi giorni fa la Sentenza n. 258/2019 della Corte Costituzionale che mette fine ad una illegittima modifica normativa, la L.R. n. 44/2018, introdotta dalla Regione Marche, che ha consentito ai cacciatori marchigiani di sparare nelle aree della Rete Natura 2000, pur in violazione delle norme dettate dalla Costituzione Italiana.

Un regalo che la Giunta Regionale aveva fatto ai cacciatori dopo che il Consiglio di Stato, a cui si erano appellate le nostre associazioni ambientaliste, aveva bloccato la caccia in quelle zone, permettendo così di salvare migliaia di animali della fauna selvatica regionale.

Una norma, quella cancellata dalla Corte Costituzionale, letteralmente inventata in fretta e furia dalla Giunta regionale, sotto la pressione delle Associazioni venatorie, per salvare una stagione venatoria compromessa e mutilata dalle sentenze del Consiglio di Stato.

E’ veramente impressionante leggere le parole conclusive della sentenza della Suprema Corte:dichiara l’illegittimità costituzionale degli artt. 1, comma 1, e 2, comma 1, della legge della Regione Marche 12 dicembre 2018, n. 46” perché si ricollega per tale ragione alla competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, con conseguente violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione”. In sostanza, la Regione Marche ha violato la Costituzione Italiana approvando una Legge totalmente al di fuori della propria competenza, invadendo la giurisdizione dello Stato in materia di tutela ambientale, al fine di peggiorare le norme poste a protezione della fauna selvatica che, lo ricordiamo, è patrimonio indisponibile dello Stato, ed appartiene a tutti i cittadini italiani e non può quindi essere concessa ad uso e consumo esclusivo di una esigua minoranza: i cacciatori!

Nei fatti, questa importante sentenza della Corte Costituzionale inciderà profondamente nel calendario venatorio 2019/2020 e nell’attuale stagione venatoria, in quanto verranno meno i presupposti per poter continuare a cacciare nelle aree della Rete Natura 2000. I cacciatori marchigiani, specie quelli dediti alle braccate al cinghiale, dovranno quindi riporre mestamente i loro fucili nelle custodie e magari dedicarsi alla raccolta dei bossoli in plastica da loro stessi abbandonati in ogni angolo del territorio naturale, su cui i nostri politici ed amministratori permettono ancora di esercitare il loro crudele e anacronistico passatempo, chiamato caccia!

Ancona, 19 Dicembre 2019

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