Nel Consiglio dei Ministri n. 18 del 6 settembre, il Governo ha impugnato  le leggi delle Province Autonome di Trento e Bolzano che consentivano di uccidere liberamente lupi e orsi.

Trento 8 settembre 2018

LAC, Lega Abolizione Caccia ONLUS esprime grande soddisfazione e sollievo per l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale delle leggi ammazza lupi orsi delle due province autonome di Trento e Bolzano, che erano in evidente contrasto con la nostra Costituzione, con tutte le normative nazionali ed europee e in opposizione ad ogni evidenza scientifica.

Avevamo inviato una nota al Governo per sollecitare l’impugnazione e la fauna era e resta patrimonio indisponibile dello Stato che ne garantisce la salvezza e ne tutela gli Habitat. Grazie all’azione di tutti i Ministri e in particolare all’impegno del Ministro dell’ambiente dott. Sergio Costa.

In realtà, gli abbattimenti in deroga alla legge che vieta di cacciare o comunque uccidere specie protette erano già previsti, in casi estremi, e sono contemplati dalla Direttiva Habitat. Non occorreva, quindi, modificare nulla. Gli strumenti di prevenzione esistono, sono tarati per le diverse esigenze e, laddove applicati a regola d’arte, la loro efficacia è ampiamente documentata.
Queste leggi provinciali dimostrano, una volta di più, la miopia politica di amministrazioni che riducono i grandi temi degli ambienti naturali e della fauna selvatica a chiacchiere da bar, non offrono corretta e scientificamente appropriata informazione e formazione alle popolazioni da loro amministrate, rincorrendo meschine finalità di bottega. I problemi ambientali non possono essere parcellizzati, è ridicolo anche solo pensarlo. I quesiti ambientali, di così drammatica urgenza, per loro natura, hanno bisogno di uno sguardo ampio: se non planetario almeno di livello nazionale ed europeo, e non certo di un limitatissimo osservatorio locale provinciale, buono solo a ricorrere alle schioppettate.
Queste leggi costituivano un pessimo precedente per le altre regioni invitandole ad assumere simili provvedimenti come nel caso del Veneto e della Toscana. Leggi che illudevano allevatori e agricoltori che avrebbero risolto facilmente a fucilate i problemi di convivenza con orsi e lupi quando è scientificamente provato che in realtà le sparatorie esaltano e amplificano tali situazioni di conflitto. Illudere le persone che con le leggi sparatutto si risolve il problema della convivenza con lupi e orsi, in pratica eliminandoli e non ascoltando, umilmente, chi ha già anni di esperienza in questo senso, non è buona amministrazione.
Alcuni allevatori sono soddisfatti di vivere in un territorio ricco di biodiversità e la presenza dei lupi diviene un vantaggio in ambito di interesse turistico. Quello che occorre non sono i fucili spianati ma la corretta comunicazione documentata su solide basi scientifiche e il supporto tecnico e puntuale agli allevatori, compresi rapidi e congrui risarcimenti evitando, ovviamente, azioni illecite su predazioni fasulle sempre possibili.

Le Province Autonome di Trento e Bolzano con prepotenza e grande arroganza hanno sfidato lo Stato e i cittadini tutti usurpando prerogative statali. Di fatto hanno anticipato la realizzazione di quanto da tempo perseguono e cioè ottenere dallo Stato le competenze in materia di ambiente e fauna selvatica. La risposta del Governo è stata adeguata con l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale: per questo esprimiamo il nostro apprezzamento. Il precedente governo, invece, ha vergognosamente concesso le competenze sulla caccia insieme alla scandalosa spartizione dell’ex Parco nazionale dello Stelvio ormai ridotto a tre recinti provinciali dove gli animali selvatici, in aree in cui erano protetti dal 1935, ottengono scarsa tutela cancellando quelle prerogative di protezione della fauna e dell’ambiente che dovrebbero essere il principale interesse di un parco.

Al rispetto di ambiente e animali è possibile associare attività economiche soddisfacenti e responsabili di cui una regione come il Trentino Alto Adige/Südtirol dovrebbe farsi capofila invece di inseguire facili e sanguinari consensi elettorali. Proprio in queste regioni dovrebbe prevalere l’approccio dell’ecoturismo consapevole e rispettoso che non è disposto a tollerare amministrazioni “sparatutto”. Se le persone vengono correttamente informate si adeguano serenamente: la conoscenza è il futuro, è la consapevolezza di cittadini aperti al cambiamento, motivato da ragionevoli e solide considerazioni etico/culturali.

Noi occidentali pretendiamo dalle poverissime popolazioni del terzo mondo che si attivino per salvare gli ultimi esemplari di tigre, leone, elefante, rinoceronte, che ben altro impatto possono avere su economie di semplice sussistenza e noi qui, nel paese del numero dei grandi per quanto riguarda capacità economica, abilità industriale, storia e cultura, non sappiamo rispondere altro che a fucilate contro pochi orsi e lupi che nessuno riuscirà mai a vedere? Gli orsi e i lupi rispondono agli equilibri perfetti della natura e le leggi italiane ed europee li proteggono ai massimi livelli. Questi preziosi animali rimangono sempre in equilibrio con il loro territorio e non si riproducono oltre le possibilità offerte dall’ecosistema, essi non possono essere lasciati nella disponibilità di chi li vede come espedienti per impossibili rimonte elettorali, come macabri trofei o rivali nell’attività venatoria.
Per garantire la salubrità dell’ambiente, per l’interesse della sanità pubblica, per tutelare flora e fauna selvatiche e per proteggere anche le api domestiche che tanto utili si rivelano, perché si dovrebbe imbracciare il fucile e non invece dismettere i diffusori di sostanze chimiche inquinanti e cancerogene? Per l’incolumità delle persone perché si consente la caccia e ai cacciatori di sparare in condizioni di scarsa visibilità prima dell’alba e dopo il tramonto? Perché non si mettono in sicurezza pericolosissime discariche che trasudano veleni nelle acque e nel cibo?
La risposta è nelle misure di prevenzione sicure ed efficaci e non nei fucili che mai hanno risolto problemi, anzi li hanno amplificati. Arretratezza culturale contro progresso, questo è il nucleo della sfida.

Siamo soddisfatti per l’impugnazione delle leggi che avrebbero legalizzato l’uccisione di lupi e orsi, ma sentiamo l’esigenza di rammentare che non è finita: le elezioni per il rinnovo di Presidenti e Consigli Provinciali di Trento e Bolzano, sono alle porte e i politici di bassa lega che le governano stanno già tessendo le loro squallide trame. 
È necessario non abbassare la guardia e sostenere tutte le iniziative a tutela di lupi orsi e ogni altro animale selvatico: questa è l’esortazione per tutti, animalisti e non, perché il futuro di tutti è legato alla capacità di tutelare chi non ha voce come gli animali.

Grazie per l’attenzione
Caterina Rosa Marino
Delegata Responsabile LAC 
Trentino Alto Adige/Südtirol

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