Lettera aperta al Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

 

Trento, martedì 3 luglio 2018

Egregio Presidente Bruno Dorigatti,
abbiamo atteso a lungo, prima di scrivere, nella speranza che un lampo di lucidità colpisse la Giunta provinciale, ma nulla di nuovo è successo. Così, oggi 3 luglio il Consiglio Provinciale, da Lei presieduto, inizierà l’esame del disegno di legge “Attuazione dell’articolo 16 della direttiva 92/43/Cee del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche: tutela del sistema alpicolturale” n. 230, meglio noto come “ammazza lupi e orsi” presentato per la Giunta dall’assessore Michele Dallapiccola.

Il ddl è la rivendicazione all’Autonomia Provinciale di un nuovo privilegio di carattere feudale a scopo elettorale: l’attuale maggioranza politica trentina, tenta di conservare le poltrone indecorosamente occupate in questi anni.

La legge, una volta approvata, sarà in contrasto con la vigente legislazione nazionale, con la Direttiva Habitat e ogni altra convenzione internazionale che riconosce a lupi e orsi un regime di rigida tutela.

Il Governo dovrà impugnarla davanti alla Corte Costituzionale che non potrà fare a meno di dichiararla incostituzionale e perciò inefficace.

Poiché la legge sarà approvata in violazione della Direttiva Habitat, l’Italia subirà una procedura d’infrazione i cui costi ricadrebbero su tutti i cittadini italiani che già non vedono di buon occhio il regime di autonomia speciale del Trentino. È possibile affermare, quindi, che i consiglieri che voteranno a favore della legge ammazza lupi e orsi si esprimeranno contro l’Autonomia Speciale.

Le unanimi evidenze scientifiche contrarie alle uccisioni di lupi e orsi renderanno i consiglieri che approveranno la legge ammazza lupi e orsi, responsabili di danno erariale. Rammentiamo che è proprio dei giorni scorsi la sentenza di condanna per Alois Durnwalder, ex Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e Heinric Erhard, ex direttore dell’ufficio caccia e pesca, a conclusione di un procedimento, in cui LAC era parte in causa, che li vedeva imputati per danno erariale a causa delle autorizzazioni di caccia che concedevano illegalmente per l’uccisione di specie protette. I due dovranno risarcire lo Stato per oltre 1.130.000,00 €.

È pure inutile rammentare i profili di illegalità della legge che sarà approvata, dato che è stato lo stesso Servizio Legislativo Provinciale a evidenziarli. Osserviamo soltanto che sarebbe bastato questo a sconsigliare la discussione del ddl se la levatura politica dei proponenti fosse stata appena sufficiente.

L’amministrazione provinciale ha sempre avuto il compito di tutelare gli orsi, protagonisti di un progetto europeo di ripopolamento che ha avuto successo e i lupi ritornati spontaneamente. Lupi e orsi sono preziosissimi indicatori di salubrità ambientale e pertanto sarebbe più corretto essere orgogliosi del loro ritorno e andrebbe favorito un sistema, possibile e realizzabile, di convivenza razionale e pacifica tra le attività umane e la fauna selvatica, supportato da numerosi studi scientifici. L’attuale amministrazione PAT, invece, ha preferito sempre fare ricorso allo schioppo piuttosto di promuovere e distribuire capillarmente, dove necessario, le misure di prevenzione che gli esperti raccomandano, dopo averne accertata l’efficacia.

Ci rivolgiamo a Lei, Presidente Dorigatti, perché faccia presente a tutti i consiglieri, questo cortocircuito istituzionale e l’ennesima figuraccia internazionale per il Trentino, in cui si stanno precipitando.

Le chiediamo di farsi portavoce della correttezza istituzionale suggerendo il ritiro del ddl in discussione. Lo sterminio di Lupi e orsi, sottoposti a regime di rigida tutela, non risolverà problemi in gran parte inventati, tantomeno salverà nessuno dal tracollo elettorale annunciato.

Caterina Rosa Marino
Francesco Mongioì

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